Titolo: Le quattro stagioni della Scrittura Creativa
Un anno per lavorare su…
Un intero anno di lavoro insieme: si scrive, si ascoltano i testi degli altri, e intanto si studia in maniera concretissima il lavoro di piccoli e grandi autori. Un anno in cui si seguiranno quattro “fili” vicini e distanti, con l’intenzione poi di legarli e ingarbugliarli. Si presenteranno quattro moduli: uno sul racconto breve o brevissimo, che mostrerà il bisogno di cura e di attenzione che richiede questa forma screziata e preziosa; uno incentrato sul monologo – e non solo quello teatrale – lì dove la voce di un personaggio impone il suo punto di vista e il suo mondo; un terzo modulo tratterà del dialogo, l’incanto di quando si cede la propria voce al confronto fra le personae; per chiudere andremo a sondare quello straordinario laboratorio di essenzialità e originalità che è la poesia, lì dove batte il tamburo della lingua in tutta la sua potenza. Non considereremo i moduli come autonomi e fini a se stessi, ma come strettamente, intimamente correlati. Tanto che immagino una fine del percorso con un’opera che mischi e sintetizzi le diverse “stagioni” di scrittura sperimentate durante il tragitto fatto insieme. Un anno di grandi piccole scoperte.
Durata del corso: 8 mesi |
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Frequenza: 3 ore settimanali | ||||
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Martedì: | 19:15 – 22:15 |
Per sapere il COSTO del corso invia una e-mail a scuola@faroteatrale.it oppure chiamaci allo 02.45.38.19.45
hai cominciato a ridere ed era prematuro – non hai finito ancora, per esser più sicuro
hai cominciato ad esserci prima in una stanza ti sembrava di soffocare hai aperto la finestra
hai continuato a percorrere una parete ti pareva il mondo e ti è venuta sete
hai visto il sole sullo specchio e poi ti sei messo a cantare
della luna non sapevi nulla però sì, come desideravi quello spicchio di mare!
Se le nuvole non possono portarmi
da un velame all’altro
mi alleno nell’espandere nel trasmigrare
Eravamo bambini affascinati
più che dall’albero dalla foglia
dall’ombra d’una voglia
dai tremuli disegni d’ombra sfilati
sapevamo aprire la gola alla luce
in perfetta solitudine
lungo il filo del bacio che ricuce
immaginammo fosse quella, la soglia
e nella stessa via la gatta e il desiderio
la finestra, il segreto, una promessa scritta.
Dal lato in ombra della strada
ci sedemmo in attesa – c’era aria, sole
finimmo d’attendere la morgana
abbagliati – finalmente – privi di parole