Un battito di cuore artificiale. Contro natura. Mostruoso. Così inizia Frankenstein, con una creatura che non ha scelto di nascere abbandonata a sé stessa, e il suo creatore che fugge orripilato dal proprio successo.
Nell’immaginario collettivo il nome Frankenstein evoca il mostro gigantesco e privo di intelletto, il primo racconto horror di fantascienza della storia della letteratura, il romanzo gotico.
Ma alla lettura dell’originale appare chiaro che l'”incubo” di Mary Shelley riguardava ben altro: la solitudine, la creazione con il suo carico di responsabilità, l’abbandono. Creatura e Creatore si confrontano, si amano e si distruggono, senza riuscire ad uscire da questo gioco di specchi che con l’annientamento di entrambi. E come i personaggi con i quali si incontrano e scontrano, anche noi come attori saremo chiamati a decidere: chi è il mostro?
Nella prima parte dell’anno analizzeremo il testo e i suoi temi principali e lavoreremo cercando di riconoscere in noi e intorno a noi il mostro, la creatura, il creatore. Daremo loro spazio, corpo e voce. Ci dedicheremo poi alla messa in scena, cercando di restituire l’incubo di Mary Shelley in tutta la sua spaventosa bellezza.